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LEZIONE 33

ANIMA 1

Fin ora ci siamo occupati dell’uomo come entità psicologica, di un soggetto, in pratica, composto di corpo e d’intelligenza. Abbiano considerato la necessità di avere un corpo sano affinché le facoltà intellettuali e la stessa volontà potessero esprimersi ragionevolmente. Ora bisogna fare un successivo passo avanti, allo scopo d’individuare il principio vitale che dà significato alla vita ed alle operazioni umane, intendo dire l’anima.
Il vocabolo viene dalla lingua greca, psiche, tradotto in idioma latino, anima, volendo indicare qualcosa che anima la vita. L’anima è un principio costitutivo degli esseri viventi. Per avere l’anima ci vuole il corpo. Il corpo è prodotto dall’amore sessuale. Tale amore è parte dell’eterna infinita passione dell’Onnipotente Creatore. L’anima fa parte automaticamente del corpo, e forma l’entità umana, fin dal primo istante in cui lo spermatozoo è penetrato nell’ovulo e lo ha impiantato nell’utero. Ne deriva, che da questo momento, e in qualunque modo si elimina il feto, si tratta d’omicidio volontario, il quale grida vendetta al cospetto di Dio. Condannare l’amore di coppia, significa bloccare l’istinto dato alla natura umana con l’atto creativo, e di conseguenza andare contro una disposizione divina. Per evitare di mostrarsi colpevoli, le varie religioni, si spendono e si spandono per portare il loro messaggio, non quello divino, ai poveri, agli analfabeti, ai malati, ai bambini, e a tutti quelli che non hanno cervello. Non dimentichiamo anche che l’anima per compiere le sue funzioni, deve albergare in un corpo rispondente alla bisogna. Chi è cosciente di questo pericolo, non faccia figli, per favore.
Gli organi dei nostri sensi, non sono principi vitali e fonte della vita, nel senso che se manca l’occhio, il soggetto umano vive lo stesso. Secondo. La psiche nemmeno è necessaria all’esistenza, tanto è vero che gli scemi continuano a vivere. Alla fine dei conti, bisogna ammettere, che l’anima è il principio primario per la vita del soggetto, e se manca lei, si è belli e morti. La psiche è il principio secondario della persona. La materialità sorregge l’uno e l’altro. Voglio sostenere che l’anima, prevista dall’impulso creativo, è sempre buona, mentre il corpo, realizzato umanamente, non è sempre perfetto, e se si rende incapace di fare coppia con l’anima, questa lo abbandona. Il distacco anima dal corpo è chiamato comunemente Morte, ed è vista come castigo divino, quando è esattamente il contrario. Le varie religioni, in questo campo, bisogna riconoscere, che sono fuori della grazia di Dio.
L’anima umana è unica nell’Universo, e si esprime in rapporto all’età, con il perfezionarsi delle qualità materiali. Qualcuno sostiene che nell’uomo, il fisico e la psiche, sono in rapporto come materia e forma. Il corpo, è la materia prima, l’anima è la forma sostanziale del corpo. Insieme, formano un solo essere, una persona umana, distinta, individuale, con obblighi e doveri, diritti e privilegi. A proposito di privilegio, s’insegna al catechismo che sull’anima è impresso un carattere al momento del battesimo. La cosa che è, e come sia impresso, vi consiglio di farvelo raccontare dal vostro prete di fiducia.
Ritorniamo alla materia prima e alla forma sostanziale, il corpo e l’anima. Si può essere un poco più chiari? Lo spero. La materia si vede, la forma, no! Mangiando un’arancia la trasformiamo in tessuto vivente. Il frutto perde la forma sostanziale d’arancia ed acquista la forma sostanziale di protoplasma. Ha cambiato forma, sì, ma qualcosa resta, nonostante il cambiamento, la materia prima. Per il fenomeno dell’assimilazione, la materia non è più quella di un’arancia, ma ha acquistato la nuova forma del protoplasma.
All’arrivo della forma sostanziale, l’anima, una certa struttura fisica, ancora in embrione, si ha la costituzione di un essere umano. L’anima umana, dunque, è la forma sostanziale più alta e più perfetta dell’Universo. Le stelle sono grandi, e i fiori sono belli, gli uccelli volano veloci, ma solo un essere umano, può pensare e volere. L’anima umana, è specificamente uno spirito razionale, sebbene nel composto umano, possiede anche capacità infra razionali. L’animale è superiore al vegetale, perché ha sensi e movimento. L’uomo è superiore all’animale bruto, per la sua intelligenza e la volontà. Insegnare tutto questo ai nostri figli e alunni, significa:
Far capire loro quanto rispetto essi devono avere per se stessi e per gli altri, per la vita propria ed altrui.
Far capire loro che devono camminare a testa alta verso un futuro migliore e verso un’eternità beata.
Far capire loro che, di là dalla materialità, della contingenza,
Della temporalità, e della molteplicità, c’è la spiritualità, l’essenzialità, l’infinità, l’eternità, l’unicità.
Insegnare che la vita ha uno scopo.
Senza di lui, che scopo avrebbe la vita?
Sarebbe interessante sapere quale genitore o docente, è pronto ad affrontare e discutere questi temi con i giovani. Da quel che risulta, non se ne parla, forse per i seguenti motivi.
1) Un giovane morto sul motorino suscita lagrime amare. Un cinquantenne ucciso durante la rapina, suscita sdegno. L’aborto lascia indifferenti, e addirittura è stato votato dagli stessi ipocriti innanzi citati. Forse a questi umani senza cervello, fa impressione l’arma, il luogo, il modo, di procurare la morte. Il motorino, il mitra, il rapinatore, la strada, sono circostanze che colpiscono gli sciocchi. Le attrezzature sanitarie, il medico, l’ospedale, le medicine, arrivano anche loro all’omicidio, e gli imbecilli ci ridono sopra, e si rallegrano. Tutti ipocriti!
Il bandito spara per procurarsi denaro, il genitore abortisce per non spendere soldi, ma entrambi raggiungono lo stesso fine: l’omicidio.
In una società così piena di contraddizioni, in un mondo di gente ridicola, volete dirmi “i giovani come si devono comportare?”
2) Il legislatore si accapiglia per formulare leggi severe allo scopo di frenare la delinquenza e per infliggere pene severe agli omicidi, mentre lascia indisturbati gli abortisti. Il legislatore, ha stabilito che l’uomo in grembo conta meno del soggetto maturo; anzi non conta proprio niente. Primo errore. Il parlamento non doveva sottoporre l’aborto a referendum. Secondo errore. Tutto il popolo nel suo complesso, nessuno escluso, è una nazione d’omicidi. Non dovevano votare l’aborto, e se proposto per legge, non significava che si poteva fare. Secondo me, ogni giovane pensa che è vivo per miracolo, perché se la madre, prima della sua nascita, pensa d’abortire, adesso non sta qui a meditare queste pagine. Inoltre, quando un ragazzo sente parlare di tanti aborti, e vede le signore felici, e segue le statistiche in televisione, rimugina tra sé: E’ forse questo l’amore che si dimostra per me e per i miei pari? Essere frullati nel seno materno come la frutta nel frullatore? Forse da grande, quando sparo una pallottola in fronte, sono meno colpevole della madre che abortisce.
Amici che leggete queste pagine sofferte, quando andate alla ricerca dei motivi di sbandamento nella gioventù, non vi affaticate troppo, le ragioni sono queste descritte. All’odio nostro per loro, rispondono con l‘acredine loro per noi. Le donne pretendono la parità, sì, ma finché sono omicide, sono sempre schiave. E’ una legge di natura. Per loro non c’è futuro. La legge in tal senso non è obbligatoria, è solo una possibilità, una concessione, e non osservarla è un vantaggio.
3) Eliminare un feto appena concepito, significa uccidere una persona, un uomo anima e corpo. Una religione falsa e crudele, dopo la farsa, destinò quell’anima al limbo, per beffa.
Chi dubita che l’anima nel feto arriva, quando dice lui, deve ammettere che fino a quel momento la donna porta in grembo un’animale, non un uomo. Che pazzia! C’è poi da considerare che i genitori creano il corpo. L’anima del concepito è opera divina, prevista fin dall’inizio con l’atto creativo. Distruggere un uomo dunque, significa eliminare un essere vivente con decisione unilaterale, prescindendo dal consenso dell’altra parte, che è Dio. In altre parole, l’aborto è un affronto a Dio, il datore della vita. La società ipocrita, falsa, crudele, parla d’intese, di democrazia, di colloqui, di tavolo di lavoro, tra umani, mentre il Creatore Onnipotente non è preso per niente in considerazione. I giovani guardano, riflettono e ci mandano a quel paese. Gli educatori ipocriti, fanno stare zitto Dio, quando è per il loro comodo, poi mandano i figli in guerra e chiedono aiuto a Dio, danno il motorino e si domandano perché Dio non lo ha salvato, non hanno fede, e chiedono a Dio che l’aumenta. In tutto questo mare di scempiaggini, i peggiori educatori sono gli operatori pastorali ed i giornalisti. Un mondo di contraddizioni dove i giovani si sentono perduti.
4) Agli educatori desidero dire una parola sola. Amici cari, dopo questa lunga diatriba in difesa dei giovani, fatevi un serio esame di coscienza, e prima di trattare con figli ed alunni, siate seri.
Ai giovani voglio aprire un attimo il mio cuore. Amici cari, voi siete mitici, voi siete grandi e favolosi. Il vostro desiderio di apprendere va oltre ogni realtà. Voi volete salire sempre più in alto, ma gli adulti vi spezzano la scala per impedirvi l’ascesa. Nel caso v’imbattete in queste righe, pensate che potete farcela. Quello che vi sto dicendo è il mio diario scolastico. I miei alunni sono riusciti ad arrivare là dove volano le aquile. Avevano per motto il titolo del romanzo di Foster: Only the brave go where angels fear to trade. Oggi quando incontro qualcuno di loro, mi ripete con ardore: Ho dimenticato della scuola tutto e tutti.
Mi ricordo solo di voi e dei vostri insegnamenti. L’ho sperimentato con me e con i miei figli. Grazie. Ho scritto queste parole con le lagrime agli occhi. Non voglio aggiungere altro, se non ricordarvi che nella vita hanno grande importanza gli incontri da me denominati “decisivi”. Fate attenzione, possono elevarvi o distruggervi. Non pensate che io sia dolce di sale, perché pretendo molto da chi può dare, per il fatto che io amo molto. E’ stata la carta vincente per tutto il periodo del mio insegnamento. Grazie e Auguri.
Ora torniamo al nostro assunto. “Animale dotato di spirito” o “anima incarnata in una forma umana”. L’anima sopravvive alla corruzione del corpo, vive per sempre come mente, come spirito, e con le capacità di pensiero, di volontà e d’amore. Come fai ad esserne sicuro? O ammetti questo, o neghi l’esistenza di Dio. Queste capacità, infatti, lo caratterizzano come spirituale, qualcosa d’indipendente dalla materia, non formato di parti, senza peso e misura, superiore allo spazio e al tempo, capace di sopravvivere alla dissoluzione del principio materiale al qual è unito durante il viaggio terreno. Pensate per un momento alle attività dell’intelletto. Posso apprendere forme non materiali, come i numeri irrazionali, o altre attività non riducibili a processo materiale. Posso avere l’idea di giustizia, non limitata dallo spazio e dal tempo, immateriale, non definita in quantità, eppure incarnata in tutto questo. Con la mia intelligenza, che opera sui dati forniti dalla sensazione e dall’immaginazione, posso cogliere le idee universali. Insomma, posso arrivare al concetto o idea, come qualcosa, che va oltre la forma fenomenica.
Il discorso sulla giustizia è importantissimo nel campo dell’educazione, sebbene nessuna cosa è da considerarsi secondaria. I rapporti umani, quando non sono governati dalla giustizia, c’è odio, guerra e morte.
Si inculchi nei giovani un tale atteggiamento e si dica loro, con le parole e con l’esempio, che il campanilismo, la discriminazione, il disprezzo, sono comportamenti indegni di un essere superiore. Colore della pelle, l’origine, la religione, gli usi e costumi, non sono motivi di lotta e di sopraffazione ma occasioni di rispetto e di cultura reciproca. Noi educatori manchiamo nel campo della giustizia, quando commettiamo scandali, peccati ed errori pedagogici nei riguardi dei nostri giovani.
La mente è come uno specchio, e come lui è una cosa che riflette. Si vede tutto quello che avviene intorno. L’intelligenza fa una scelta e strappa al mondo ciò che ritiene più rilevante, e quanto più saggi si diviene, tanto più completa e selezionatrice è la conoscenza. La mente, man mano che si sviluppa, arriva ad ottenere spiegazioni più fondamentali, ed armonie sempre più alte si fanno udire. Le parole bellezza e verità, che dapprima erano astrazioni senza interesse, si rivestono di luce ed illuminano gli altipiani del mondo, per citare D’Arcy. La conoscenza dell’intelletto, fa diventare sempre più intensa la sua attività, ed ingrandisce la gioia di un uomo. I sensi sono appagati e l’intelligenza è ormai pronta per afferrare la verità intera. Chi ama veramente i giovani, ne parli con loro, e faccia capire quanto è grande la capacità del loro cervello, incitandoli con elogi, complimenti, rallegramenti, per impegno, sforzo e capacità. E’ avvilente vedere educatori maltrattare o rimproverare figli e alunni.
Sei una testa di rapa. Non mi far fare una brutta figura. Sei buono a niente. Boccerò mezza classe. Imparate e tacete. Per non dire di peggio. Secondo voi, signori educatori, questo modo di comportarvi, li educa? Usate invece, altre espressioni. Bravo. Rallegramenti. Diventi il migliore. Molto interessante il tema eseguito. Ragazzi, siete mitici, io sono orgoglioso di voi. Tutto qui.
Volete insegnare a parlare e scrivere in italiano? Parlate in italiano! In breve succederà il miracolo. Del resto, come si apprende la lingua madre? Ascoltando. Non si capisce perché non succede con l’italiano o con le altre lingue. Non sanno scrivere, perché non si è parlato. Prima la lingua, poi la grammatica. Per fare l’educatore, non è necessario operare miracoli, e non si deve spiegare il sesso degli angeli, non occorre saper parlare di biochimica o di microelettronica. Per potere essere educatori, si deve possedere la bontà interiore e capire i giovani di questo tempo e del nostro ambiente. Siamo nel campo della verità, che è la relazione della mente con la realtà giovanile, ed anche una corrispondenza fra il giudizio della mente e ciò che esiste realmente. Vedere tutto questo e non agire, vuol dire essere fuori della verità. Parlando in questo modo sostengo la verità, e chi mi contraddice, pretende la menzogna. Io affermo: Ho sottomano il computer! Lui risponde: Non è vero, è un ombrello! Domanda: Chi dice la verità?
Con l’aiuto della mente, l’anima può giudicare, discriminare, lodare, e biasimare. Con l’anima sono il mio sorvegliante, custode e giudice. Paragonando gli atti concreti e gli ideali, posso arrossire o gioire. Le attività razionali sono:
Indipendenti dalla materia.
Indipendenti dalla condizione del corpo.
Indipendenti dal tempo e dallo spazio.
L’anima, che di tali attività è il principio,
Sopravvive alla distruzione del corpo.
Fine della prima parte. Grazie per l’attenzione.


Antonino Cappiello - Sorrento, sabato 12 gennaio 2008.

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