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L’ASINO – L. 1° - 12 – 117
Chi val poco e non è dotto
Sempre il capo avrà di sotto.
Libertà non va cercando
Ma cammina barcollando.
Per saper sua condizion com’ella è vera
Deve attender di veder l’ultima sera.
Già si espresse in tal manera
Zio Catone nella cantica secondera.
A metà del ‘500 a Filippo venne in mente
Di creare l’Oratorio Gregorio papa plaudente.
Neri disse ai suoi allievi tutti quanti
Di molto studiare per potere nella vita farsi avanti.
Insieme a lui apparve Erasmo
Che con rinnovato entusiasmo
Chiarì al Mondo la sua psicopatia
E fece l’elogio della pazzia.
Eziandio il ‘700, detto il secolo dei lumi,
a tal popolo ignorante offresì i suoi barlumi.
Tanto è vero che fu facile insegnare:
Docto homini vivere est cogitare.
FranÇois il gran francese, dite pur reazionario,
Con la sua scienza acuta pubblicò il Dizionario.
Alla fin del ‘700 fu Rousseau che a Geneva per somiglianza
Prese a libearare il Mondo dall’ineguaglianza.
Poi sen venne Jean Piaget a scoprir la mente infante
E propose a tutti quanti: parentum interest ut liberi valeant.
Per risolvere un problema misterioso
C’est-à-dire dell’uno e trino mai compreso,
Pecci Giacchino immerse nell’Humus
La sua: Divinum illud munus,
In cui l’alto lume apparvegli in tre giri
Di tre colori e d’una contenenza,
E l’un dall’altro com’iri da iri
Parea riflesso, e ‘l terzo parea foco
Che quinci e quindi igualmente spiri.
Nella storia a noi vicina, nella zona di Barbiano
Si svegliò un tremendo parrucchiano
E remò contro corrente sostenendo ad momentum
Che noi tutti: Nati sumus ad discendum.
Per concluder con rispetto
Ai lettori del bozzetto qui ristretto
Sembra il caso d’iviarli dolcementes
Alla lettura di: Asinus et leo venantes,
Scritta dal greco et dona ferentes.
Se le cose sopraddette tieni fuor del tuo intelletto
Caro amico corri a casa e vai a letto,
Non uscir per la raccolta
Che nessun ti presta ascolto.
Mercoledì 13 giugno 2012