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PSICO-PATOLOGIA – L 3° - 57 - 183
Cito rumpes arcum si habueris semper tensum,
Scrisse per noi Fedro in termine latino intensum,
Che tradotto poi in lingua ch’oggi è ‘ntesa:
Se tieni l’arco sempre teso, perderà la presa.
Avendo visto Esòpo giocar con 20 e uno ragazzotto,
Un cittadino ateniese si fermò di botto,
E a ridere si mise com’un psicopatico insensato
Credendo d’aver scorto un uom agir da folle e da sconsiderato.
Non rise il vecchio e non s’inquietò,
Piuttosto prese un arco al nervo lento, e sulla strada il posò.
Poi si rivolse al grullo ch’ancor avea li denti fora:
Expedi quid fecerim, se hai coraggio ancora. [Interpreta il mio gesto].
La gente s’affollò in meno di mezz’ore
Per battere le mani al vincitore.
Il tonto pensa, suda, si fa rosso, più volte se corrigit,
Nec quaestionis positae causam intellegit [Non fece luce sull’enigma].
Dopo molto pensare e ripensare
Gettò la spugna il becco e iniziò ad andare.
Esòpo lo fermò e disse con fare cortese:
L’arco si spezza se sta sempre teso.
Se invece lo rallenti è pronto al tuo volere,
Aggiunse con sorriso e buone maniere.
Ai tempi d’oggidì, detto di persona non serena,
TESO, significa agitato, inquieto, nervoso, che ha pena.
Sol la guida pedagogica corretta e senz’errori
Può darci per davvero cittadini migliori.
Si facciano giocare li bambini
Ma si tengano sempre a sé vicini.
Si faccia lor mangiar quello ch’è giusto
E in più farli dormir quel ch’è richiesto.
Alli adolescenti s’insegni il sesso onesto
E non si crei alcun tabù che sia molesto.
Ai giovani si dica ch’ogni lavoro è bello,
Senza discriminar tra questo e quello.
Con tale pedagogico successo tutti concepiran pensieri onesti
E si terran lontani da quella vita che s’innesti.
L’arco si spezza se è sempre teso,
Se lo rallenti è per te sempre proteso.
Fine.