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IL LAVORO
Quando nacqui e il ciuccio avevo
Mi tiravano le gambe
E speravan ch’arrivassi
A giocare in serie A
E ammucchiar €uro accà.
Ogni anno al Berthday
Mi riempivano di regali miei
Presentandomi la vita facile pour moi.
Giunto a scuola fui deluso
Della poca educazione ivi inclusa.
Col diploma conquistato
In società mi ho affacciato.
Mi dicevan esser poco affatto
E occorreva il dottoratto.
Con la laurea intascata
Fui ancor più disperato.
Proposte di lavoro ricevetti abbondantemente,
Ma fûr sempre rispedite al suo mittente.
Qualche esempio, sissignori,
Ve lo faccio volentieri.
1. Vuoi tu fare il metronotte
E protegger la città in motoretta?
Merci bien, dans la nuit je m’en vais ou cabarette.
Non può farlo un tunisino
Tal lavor da certosino ?
2. Vuoi tu fare il portaborse?
Ma attento: testa bassa e mai avanti un passo.
Grazie mille per davvero,
Ma io voglio far carriera.
3. Se tu fai il guardaporte
Starai sotto del portone
Per difendere il padrone
Da ladruncoli e battone.
Gli ossi della tavola son tuoi
Se badi all’extracom che dice essere suoi.
Caro amico, perché-io in quello poggio?
Io non amo faticar, bensì sol mangiar a pioggia.
4. Un lavoro redditizio
Ti darò a precipizio
Se tu vuoi vegliar di notte
E infornar pane e biscotte.
Com’è bello mangiar pane!
Però-esso è lavor per afgano.
5. Vuoi tu mungere le mucche
Nella stalla con le vacche?
Grazie a te ma assai mi duole
A star lì e sporcar mie suole.
6. Ti piace far’ ‘l pastore
Pe’li campi a tutte l’ore?
Nossignore! Ne me plaise!
E’ un lavor per l’albanese.
7. Vuoi raccoglier pomodori
Ne’ li campi e ne’ pianori?
E’ un lavoro assai carino
Ma può farlo un marocchino!
8. C’è un bel posto da spazzino
Per il corso cittadino.
Posto bello e pur cristiano,
Lo si dia all’egiziano.
9. Per girar l’Italia in pista,
Vuoi tu far il camionista?
Buono sei e d anche umano
Ma però, donne-lui, c’est-à-dir a l’indiano.
10. Vuoi tu fare da badante
Per la cura d’un demente?
Ci starei e mi piacese,
Ma tu dallo ad un cinese.
11. Vuoi tu fare l’artigiano
E sol terrai la sega in mano?
E’ pur bello far la sega,
ma chi cacchio se ne frega?
Caro amico, stamme attiento,
Nun fa finta can un siento.
Ogni gusto mio è diverso,
Io aspiro al gran successo.
A mi me gusta de llegare
A sêr medico e tagliare
Le budella e i cannarini
A migliaia ‘é malandrini.
Vorrei esser finanziere con le ali
Per colpir gl’industriali.
Maresciallo e Carbiniere,
Onorevole o Ingegnere,
Sindachess’ o Avvocato,
Direttore o Magistrato.
Ecco quanto mi piace,
Perch’io possa avere pace.
Dopo tanto discettare
Per rinfresco vado al mare.
Due amici con lo yochtto
Eran là fin dalle otto
Per portare in escursione
Cinque preti da missione.
Come a Paolo di Tarso
Una luce m’abbagliò e punse il tarso.
Tuttavia guardai le dita
Ed eran cinque per partita.
Oh mio Ciel, sarò completo
Se mi vado a fare prete?
Regnum Coelorum non est potus
Ripeteva il greco Esopus,
e da parte mia affirmum:
voglio entrare in seminarium.
Poco studio e buon mangiare,
nell’attesa d’ordinare.
Sono bello, giovane e aitanto
E i coetanei m’invidiano già tanto.
Dal momento in cui sarò ordinato
Uno stipendio a vita ho guadagnato.
Non ho moglie, non ho figlia
E mi sento a meraviglia.
Se la donna mi piacese
Son trecento al mio paese.
Se mi metto orizzontale
Sveglio mio istinto primordiale.
Ho la casa assicurata
Nella Chiesa che m’è data.
I fedeli a loro volta fan colletta
Per un’auto in buon assetto.
Alla presa di possesso già mi offrono in congresso
Moto, pc e al cellulare accesso.
La perpetua serve gratis
Al suo prete De Rogatis.
Il rispetto dei fedeli è sovrumano
Quando baciano la mano,
Ricevendo in cambio antico:
In nomine Domini te benedico.
Quando predico o confesso
Treman tutti gli ambosesso.
La raccolta pa’ la missione
Je l’envoi l’année prochaine.
Con tutti questi soldi in aggiotaggio
Farò ogni sei mesi un apostolico viaggio.
Ho deciso, ho trovato, ho riassunto:
Sarò prete a questo punto,
E alla faccia ‘é tuttu quanto,
Alla fine mi faranno pure santo.
Fine.