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APOCALISSE – DIC.DUC.FAC.FER.
Il primo che parlò d’Apocalissa
È Giustino martire (nel 170 ) dell’era nossa.
Egli è sicuro ch’è di Giovanni,
Il grande Patriarca è 90 anni.
L’ebreo Trifone, Giustino interpella,
Se Gerusalemme sarà poi più bella.
Risponde lo santo ch’ei lo crede
Com’ogni cristian che resta’n credo.
C’è tra di noi un apostolo santo,
Vide che la città anni vivrà millecento.
“Copia-copias”, sblocca la matassa
E rende la panzana come melassa.
Le anime de li Egizi ne’ li corpi tornavano
Dopo mille anni che da lor si separavano.
Le anime di Virgilio Et mille per annos
Tornavano in corpo post multos tormentos.
A pianta quadrata, tre porte per lato,
Ogni altra misura Km 2,500 misulato.
Giustino continua: Scendendo Gesù nel Giordaro
Le acque ribolliro e s’infiammaro.
Ei vide puranco le celle dei dotti 70
Per tradurre in greco la Bibbia dei 70.
Subito dopo arriva Ireneo.
Ha saputo da un vecchio giudeo:
Giovanni avere Apocalisse scritto,
Invece de se stà nu poco zitto.
Per sant’Ireneo son 4 i Vangeli
Perché tanti sono i punti cardinali.
Lo comprova citando Ezechiele
Che solo 4 vide animale.
Bisogna pur convenire che Ireneo e Giustino
Son veri campioni di dimostrazioni, kò naso fino.
Nell’opera Stròmata, Clemente Alessandrino
Dice che Pietro esser vero autore dell’Apocaliss…sino!
Tertulliano va oltre senza esagerare:
La Gerusalemme già si sta formando in aere.
In sue Omelie Origene cita
Oracoli di Sibille e di Apocalita.
Dionigi d’Alessandria annota convinto:
“Il libro sacro è scritto da Cerinto”.
A concludere lo presente concione,
E chiarita ogn’altra questione:
La Chiesa ha deciso senz’affanni:
L’Apocalisse è di SanGiovanni.
Ormai non c’è appello,
Parola di tonino cappiello.
Mercoledì 20 giugno 2012