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DOPO LA FINE, IL GIUDIZIO – vm 187

  

La morte  entrò nel mondo col peccato,

Redentio ha il peccato eliminato.

S’espresse la Sapienzain tal manera

E aggiunge che creolla per invidia l’anima nera.

Paoletto a li Romani crea legame causale

Tra peccato e morte reale.

Altri testi per l’inverso,

Fan intendere diverso [Deut – Sam – Sir – Sap]

Dire “morte“ quindi non è lo stesso

Che dire ”male e peccato” commesso.

Come se n’esce? Introdotta da Dio,

O dal Diavolo in contrasto con lui?

Se si dice che a Satana è legata

Si crea contropotere e si dilata.

Se morte in Terra pel peccato è accettata

È ben dir pur che accettiamo la peccata.

Tutti li omini creando un figlio nato

Sanno bene che a morte è condannato.

Così la creazione, come perfetto lavoro divino,

Riflette nel contempo sacrificio divino.

La morte, todavia, esiste ben prima di Adamo

E del suo presunto peccato come crediamo.

Essendo Dio infinito e universale,

Chi c’è fuori di lui che lo assale?

Il redattore de’ Corinti chiama “morte” l’ultimo nemico.

A chi si riferisce Paoletto parlando di “nemico”?

Ei pensa forse all’uom non educato,

Ma questo è tema in pedagogia già trattato.

La soluzione sta nell’imparare a morire

Per liberarsi dalla morte e ser libero d’ire.

Wittgenstein lo disse con forza

Dopo Platone, Epicureo e Spinoza.

Francesco d’Assisi la fece più bella

E in suo poema scrisse di “morte sorella”.

L’anima sarà giudicata

Non appena la vita è terminata.

È il momento culminante

In cui la verità appare chiaramente.

 Gli antichi Egizi, come che sia,

Ricorrevano alla psico-stasìa,

Il che significa “pesatura dell’animàt”

Di fronte alla Verità della dea Maat.

L’Islam prevede il ponte sottile

Che si spezza al passaggio dell’anima vile.

La morte ci espone davanti all’ordine eterno

E con esso misura mio ordine interno.

Conoscere per amare genera sapienza bella

Affermano Pascal, Platone e Campanella.

Volendo qui segnar parola “fine”:

A chi spetta vita eterna in fine?

La vita eterna spetta spesso

A chi la già possiede adesso.

L’eterno non è futuro ma presente,

Ch’è la dimensione più vera del tempo.

 

Mercoledì 20 giugno 2012 

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