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? COSA FAI IN PARADISO ?
? Per tutta l’Eternità ?
L’Eternità è un presente! - ? Giusto ?
L’acqua ch’io prendo, giammai non fu corsa,
E nove Muse mi dimostran la corsa.
D’Esso non parlò mai voce, né scrisse inchiostro per esteso,
Né fu per fantasia giammai compreso.
Provando a definir lo Paradiso in sorte:
È lo stato dall’anima-buona dopo morte.
Non è un Eden, come pare che sia,
Per molti babbei che non han fantasia.
Deus lux est, et lucem inhabitat inaccessibilem,
Pertanto non può esserci materiam corruptibilem.
Il Corpo, perlotanto, in Paradiso
È mera fantasia, e non può essere condiviso.
L’Anima, voglio dire, è un punto luminoso,
In Dei lucem partecipe e in eterno glorioso.
La Buona Novella, intesa con amore, mette in azione
L’animo ascetico, fino all’estasi e alla contemplazione.
? La grande novità allora dove sta ?
Che il Paradiso, inizio può avere fin da qua.
Quel di Tagaste in sue “Confessioni” lo disse con brio:
“Parlando a te stessia, parli con Dio”.
Di certo in Paradiso non si troverà
Ciò per cui su la Terra ci stiamo a litigà.
1) Nostra volontà con carità si cheta,
Facendoci voler sol quel ch’avemo, e dell’altro non ci asseta.
A tenersi dentro d’esto beato Esse
S’aspira ch’una fansi nostre-voglie-stesse.
2) Sarà risolto allora veramento
Lo dubbio che in Terra dà molto tormento:
? Per non mortificare la virtù che vole,
L’uom che non nacque, dannando sé, dannò tutta le prole ?
3) Conviene a noi amar la donna di Francesco,
Che sembra oggi stassi senz’invito, in loco fresco.
Di tutto il resto ch’è materiale,
In Paradiso non ci “cape” e poi ci sta pur male.
Di Paradiso, idea precisa non ci sarà,
Fino all’ultimo respiro per passare all’aldilà.
Basta riflettere al momento, e in attesa,
Sulle questioni innanzi imposte alla contesa.
“Faccia a faccia” di sicuro Dio non si vede
Perché non ha corpo. Eppur qualcun ci crede.
Se pensi a Paoletto di Tarsia,
Dir ti poss’io che la mente sua è come la mente mia.
In Paradiso non si mangia, non si beve,
E non s’incontrano parenti sulla neve.
Le operazioni sull’Infinito si fanno a scola,
E se aggiungi qualcosa diventa bufala o sola.
Per l’Eterno nulla cambia, e se operi col tempo,
Dimentichi esso essere un presente nel contempo.
Tuttavia, se hai cervello ottuso,
Compra e leggi Vito Mancuso.
A questo punto del mio discorso
Giudica tu “Lazzaro e il Ricco Epulone” in concorso.
Paradiso! Ormai la mente mia è tutta sospesa,
E sempre attenta a rimirar, fàciesi più accesa.
Per porre FINE a lo presente concion pio,
Il problema si risolve sempre tra “Io e Dio”.
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Se’l Dotto dice aver lui ragione,
Scriva 4 righe a corregger mio concione.
Grazie.
lunedì 25 giugno 2012 - 18.14.25