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CANTO AMARO - 1° PARTE
Che fai tu luna in ciel?
Dimmi, che fai?
Sorgi la sera contemplando gli sbarchi
Indi ti posi e mai non sei paga
Di riveder li sempiterni arrivi?
Ancor non prendi a nausea
Di mirar quel isoletta invasa?
Somiglia la tua vita
Alla vita dell’italo signore.
Pronto dal primo mane
Muove la greggia verso altre sedi,
Poi stanco crede di riposar in su la sera,
Mentre altri arrivi gli guastano pur la notte.
Altro non mai, altro non spera.
Dimmi o luna: a che vale, di grazia, questa vita?
Dimmi ove tendon questi sbarchi continuativi?
Arrivan mezzi vestiti e scalzi
Con gravissimo peso in su le spalle.
Per mar profondi, al vento, alla tempesta,
Affamati, ammucchiati e quando occorre
Buttati in mare e del tutto scordati.
All’arrivo pretendono, bruciano, saccheggiano,
E mai non son sazi di lacerar l’italo suolo.
Abisso orrido, immenso,
Ove il venuto precipitando, il tutto oblia,
E l’italo è disposto a fargli compagnia.
Vergine luna,
Tale è la vita mortale dal duemilauno.
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